La fotografia astronomica di oggetti del profondo cielo dalla città è senza dubbio problematica: il problema principale, oltre alla scarsa trasparenza del cielo di pianura, è senza dubbio l'inquinamento luminoso che rende il cielo notturno lattescente anche nelle serate più limpide.

Nonostante ciò, grazie alla tecnica digitale qualche cosa si può fare.

Se non ci si vuola affidare a costosi sistemi CCD con filtri interferenziali a banda passante stretta, che permettono di eliminare gran parte della fastidiosa luminosità dei lampioni stradali, l'unica soluzione è utilizzare una fotocamera digitale reflex con tempi di posa molto brevi.

Altra accortezza importante è puntare oggetti che si trovino prossimi allo zenith locale in modo che la loro luce attaversi una colonna d'aria inferiore.

Gli unici obiettivi a disposizione dell'astrofilo diventano quindi i soggetti più luminosi ma che offrono sempre grandi emozioni.

 

Approfittando di un paio di serate eccezionalmente limpide ho provato a scattare qualche fotografia.

Gli scatti che seguono sono stati effettuati tutti con la medesima attrezzatura e tecnica:

 

Celestron C 9,25 con riduttore di focale Celestron a F 6,3

Montatura 10Micron GM2000 QCI

Canon 300D Modificata Baader

 

Per ciascuna immagine sono stati acquisiti 20 frames RAW da 60 secondi ciascuno.

Decodifica, composizione ed elaborazione sono state effettuate con il'ottimo software freeware IRIS, e i ritocchi finali con l'open source GIMP.

Cliccando sulle immagini è possibile vederne la versione a risoluzione maggiore (comunque ridotta rispetto al frame originale per questioni di spazio)

Grande ammasso globulare di Ercole M13

m13_20100731_castenedolo_21x60sec

In questa immagine, oltre a risaltare il celeberrimo ammasso globulare, è ben visibile, nell'angolo in alto a destra, la galassia NGC 6207 di magnitudine 11,6 e addirittura, ad un esame attento, a circa metà strada tra M13 e NGC 6207, la galassia IC 4617 di magnitudine 14.

Nonostante il cielo pessimo e la posa breve la fotocamera è riuscita comunque a scendere in profondità.

 

Nebulosa anulare della Lira: M57

m57_20100731_castenedolo_21x60sec

 

Ecco un dettaglio a risoluzione massima della sola nebulosa planetaria

m57_20100731_castenedolo_21x60sec_DETT

 

 

Altra nebulosa planetaria:

Nebuosa planetaria Dumbell: M27

m27_c925f6_20x60sec

 

Visti i risultati incoraggianti ottenuti con questi oggetti relativamente luminosi, ho deciso di puntare il telescopio su altre due meraviglie del cielo decisamente più sfuggenti a causa della loro debole luminosità superficiale: due resti di supernova nella costellazione del Cigno:

 

Nebulosa Velo occidentale: NGC 6960

velo_c9925f6_20x60sec-bin2

 

Nebulosa "crescent": NGC 6888

crescent_c925f6_20x60sec-final

 

 

 

 

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